La tradizione

Il ricamo canusino ha avuto origine, come è ben noto, all’interno dell’Istituto Psichiatrico San Lazzaro di Reggio Emilia grazie ad un’intuizione della Dott.ssa Maria Bertolani del Rio.

Il medico, appassionata di storia, ha ricercato le tracce lasciate nel territorio reggiano, dalla dominazione dei Canossa.
Decorazioni e fregi scolpiti nella pietra, codici miniati negli Evangeliari della contessa Matilde sono stati elaborati dal Professore Baroni, insegnante di disegno  – coadiuvato da due dei migliori allievi della Colonia Scuola Marro –  e trasformati in disegni.

Successivamente questi disegni furono utilizzati per essere trasportati su tela, su seta, su cuoio, su ceramica ed anche come decori murali.

Il progetto è nato per alcuni fanciulli affetti da patologie diverse, sia fisiche che psichiche, pertanto i primi lavori erano molto semplici e lineari.

I ricami  sono realizzati con una certa varietà di punti, ma i fregi decorativi di maggior rilievo sono riempiti con quel punto erba caratteristico – quasi sempre con filo a sinistra – ideato da una degente di cui si sa solo il nome: Zaira.

Col tempo questo ricamo è uscito dall’Istituto Psichiatrico e grazie al prezioso contributo della maestra di ricamo Nora Martinelli Villa, l’esecuzione del canusino è diventato via via sempre più vario, articolato e raffinato.

Il nostro Circolo dopo anni di ricerca e di impegno didattico propone un modello di procedimento esecutivo facile ma efficace per caratterizzare lo stile di questo pregiato ricamo.

Grazie alla continua ricerca siamo riuscite a risalire ai disegni originali e abbiamo potuto conoscere l’ultima maestra ancora in grado di insegnare la tecnica del ricamo matildico.

Grazie a ciò si è arrivate alla rielaborazione rispettosa della tradizione e al recupero dell’esistente, mediante un lavoro attento e rigoroso.